Cenni Storici

Nel 1962 veniva varata la «Legge per la protezione della maternità, dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza» e nel 1975 entrava in vigore il Regolamento di applicazione della suddetta legge, che regola il funzionamento degli istituti per minorenni e garantisce l’appoggio finanziario dello Stato a queste strutture.

Gli Istituti sociali potevano così introdurre importanti modifiche amministrative e pedagogiche, necessarie per una corretta gestione delle strutture, ma si evidenziava contemporaneamente la necessità di trovare soluzioni alternative al collocamento dei minorenni. Nasceva così l’idea di creare i Foyer familiari sul modello di quelli già esistenti nei cantoni romandi. La loro realizzazione veniva affidata all’Associazione ticinese per l’assistenza ai disadattati sociali.
Il Foyer familiare era costituito da una famiglia che, coadiuvata da un’educatrice e da un aiuto domestico, accoglieva in casa propria 8 bambini in età pre-scolastica e scolastica.

Nel 1976 veniva così creato il Foyer La Pigna, a Pregassona, e nel 1980 il Foyer Rondinella, a Viglio.
Il bisogno di strutture, in grado di accogliere adolescenti, si faceva intanto sempre più urgente. Nel 1981 venivano quindi aperti contemporaneamente due Foyer per adolescenti, gestiti da équipe educative: il Foyer Calprino a Paradiso ed il Foyer Verbanella a Locarno.
L’aumento del numero delle strutture comportava però l’esigenza di una ristrutturazione amministrativa e organizzativa in grado di meglio gestire anche i problemi di carattere finanziario.

Agli inizi del 1982 l'Associazione rinunciava alla gestione dei foyer, che venivano rilevati transitoriamente dalla Fondazione Svizzera Pro Juventute.
Con l'appoggio morale, tecnico e finanziario di Pro Juventute, la signora Franca Bernasconi-Armati dava avvio alla creazione della nuova Fondazione Foyers Pro Juventute Ticino, ottenendo l'immediata adesione e collaborazione del Dr. Med. Amilcare Tonella, per procedere poi alla riorganizzazione dell'attività e al risanamento della situazione finanziaria dei foyer.
Alla fine del 1982 la Fondazione Svizzera Pro Juventute, in qualità di Fondazione mantello, affidava alla nuova Fondazione Foyer Pro Juventute Ticino, il compito di gestire i 4 foyer esistenti, garantendole il suo appoggio e consentendole di svolgere attività pionieristica e sperimentale, nel settore dell'educazione dei minorenni.

Dal 1982 alla fine del 1998, la Fondazione affidava la Direzione alla Signora Franca Bernasconi-Armati, che ha saputo gestire le strutture con competenza e lungimiranza, introducendo quei cambiamenti necessari per migliorare la qualità dell’intervento.

Nel 1984 veniva aperto un terzo Foyer a Lumino. Questa struttura veniva poi trasferita a Lugano nel 1987: è l’attuale Foyer Vignola.

Nel 1986 si concludeva l’attività del Foyer la Pigna e nel 1992 quella del Foyer Rondinella. In Ticino, principalmente per ragioni finanziarie, da allora non esiste quindi più un Foyer di tipo familiare.

Nel 1999, il Signor Raffaele Mattei, che dal 1986 copriva il ruolo di responsabile al Foyer Verbanella, assumeva la carica di Direttore subentrando alla Signora Franca Bernasconi-Armati.

Alla fine del 2000, grazie ai sussidi degli enti pubblici cantonali e federali e di alcuni privati, la Fondazione acquista l’ex-pensione Morf a Massagno. L’anno successivo vengono effettuati i lavori di ristrutturazione della casa.

Nel 2002, rispondendo ad un bisogno del territorio, veniva aperto a Besso il centro di accoglienza diurna per adolescenti Spazio Ado, che si rivolge a ragazzi che manifestano problemi di disagio sociale legati alla formazione ed alla sfera familiare.

Nel febbraio del 2003, il Foyer Calprino lascia la casa di Paradiso e si stabilisce nella nostra nuova proprietà di Massagno.
Nel 2003, in accordo con la Pro Juventute, il Consiglio di Fondazione decide di creare la Fondazione Amilcare, in onore e memoria del Dr. Med. Amilcare Tonella recentemente scomparso.

La fondazione intende così mantenere in vita gli insegnamenti del Dr. Med. Amilcare Tonella, che durante la sua esistenza si è prodigato da un lato per promuovere i diritti fondamentali dei bambini e per favorire una cultura centrata sull’infanzia e sulla famiglia, dall’altro lato si è impegnato ad offrire sostegno e protezione a quei minorenni che hanno subito maltrattamenti di ogni genere.

Nel settembre 2006 viene creata l’équipe ADOC, che opera direttamente sul territorio e che si rivolge a quei giovani minorenni che non vivono più in famiglia ma nemmeno in strutture residenziali adibite all’accoglienza di minori. Nel 2012, visto le innumerevoli sollecitazioni viene aperta una sotto sede a Bellinzona.

Nel novembre 2012 il Consiglio di Fondazione ha deciso di stanziare Fr. 500'000 per finanziare sull’arco di 3 anni due progetti di particolare importanza per la buona riuscita del progetto educativo di ogni ragazzo. Il primo dei due progetti che prende avvio nel 2013 è il progetto Occupazione, denominato AdoMani, che offre la possibilità ai giovani della Fondazione di confrontarsi con esperienze lavorative. L’altro progetto implementato nell’aprile 2014 è il progetto Famiglie che ha dato vita al Servizio di consulenza familiare. Si avverte da diversi anni il bisogno di svolgere un lavoro che includa le famiglie dei ragazzi collocati nelle varie strutture o seguiti sul territorio.